Alberto Pellai è un medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva, che stimo molto. Ed è per questo che le sue parole, e il fatto che abbia consigliato il mio libro “Maleducati o educati male?” su Famiglia Cristiana e anche a Milano, a BookCity, è per me un importante riconoscimento e mi fa sentire soddisfatta dal lavoro che faccio.
Se lo avete perso in edicola, ecco l’articolo uscito su Famiglia Cristiana:
Sono una nonna e come tante altre nonne e nonni sono preoccupata per l’educazione dei nipoti. Dall’esterno forse vediamo comportamento che i genitori non riescono a vedere. In particolare una mia nipote di 3 anni, figlia unica, simpatica sveglia, intelligentissima ha però il piccolo grande difetto di volersi mettere sempre troppo al centro dell’attenzione con comportamenti che non riesco a comprendere. Pretende di fare qualsiasi cosa le venga in mente. Si arrabbia se non è la prima ad essere ascoltata, non sta a tavola o mangia solo se nel frattempo ha qualche gioco da fare, grida se non ha quello che le piace. Sono convinta che tutto ciò dipenda molto dai genitori che l’hanno sempre accontentata in tutto. Le chiedo se c’è qualche libro che potrei regalare ai genitori perché capiscano che il loro modo educativo non è consono. Lella
Gentile Nonna Lella, quella che racconti è una storia comune. Soprattutto intorno ai due-tre anni i bambini tendono a diventare dei piccoli despoti e provano ad imporre il proprio potere sugli altri. E’ fondamentale che, in questa fase della crescita, gli adulti sappiano offrire affetto e contenimento al tempo stesso. Ovvero facciano percepire al piccolo che esiste un limite e che, anche se questa cosa può farlo arrabbiare e sentire frustrato, la sua onnipotenza deve essere ridimensionata, nel rispetto di sé e delle relazioni con chi ci vive a fianco. In base a quello che racconti, cara Nonna Lella, sembra che i genitori della tua nipotina siano un po’ deboli in questo senso. E quindi tu vedi una bambina maleducata, che richiede sempre attenzione e che pensa di avere il diritto di fare tutto quello che le passa per la testa. In effetti, forse la bambina non è maleducata, ma – almeno per il momento – educata male come afferma Isabella Milani nel suo bellissimo saggio “Maleducati o educati male?” (Vallardi ed.), uno dei libri di psicopedagogia più interessanti, completi e ben scritti che ho letto quest’anno. L’autrice afferma in modo deciso che “educare significa insegnare a vivere” e mette in guardia noi genitori dal fatto che troppo spesso ci troviamo a svolgere in nostro ruolo educativo “improvvisando, senza un progetto”. In particolare, afferma che “educare significa anche mostrargli dove sbaglia, correggerlo. Se non lo correggete mai, non imparerà che non è perfetto e che esistono dei limiti che non è giusto e non è proficuo che oltrepassi”. Leggi e rileggi questa frase con i due genitori e se vi sembra che questo sia il problema principale della vostra amatissima e un po’ prepotente bambina di tre anni, allora approfondite il tema e leggete l’intero volume, che – ne sono certo – offrirà a voi e a tutte le famiglie nella vostra situazione, spunti importanti su cui riflettere.
Alberto Pellai, del quale consiglio vivamente i libri, è un medico psicoterapeuta di grande esperienza, che fa seriamente il suo lavoro, e si impegna in prima persona per dare il suo contributo al miglioramento della società. Apprezzo Alberto Pellai per quello che dice e scrive, e anche perché – pur essendo autore di molti libri di successo – non si sente mai in dovere e in diritto di dare agli insegnanti anche le colpe che non hanno, come invece fanno altri, che, pur non avendo mai provato a gestire delle classi, ci dicono che stiamo sbagliando (per guadagnarsi facili consensi e vendere libri).
E anche di questo ringrazio Alberto Pellai.