Cari genitori, la Scuola non è un parcheggio e gli insegnanti non sono babysitter. Seconda parte.

Idee e riflessioni
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Piccola premessa. Questo articolo è la continuazione di quello precedente, che vorrei che leggeste. Non scrivo due o tre articoli su uno stesso argomento se non sono per me tutti importanti. Eppure capita spesso che il secondo venga letto il doppio del primo. Come in questo caso.
Ecco la prima parte.

Certo, capisco il vostro disagio quando ci sono le vacanze. 
Ma arrabbiarsi, imprecare, indignarsi con la Scuola e gli insegnanti perché le lezioni sono sospese e voi non sapete dove tenere i figli mi sembra veramente una cosa da mettere in discussione una volta per tutte.
Ho già provato a esaminare le ragioni dei genitori che hanno bambini di età inferiore ai 14 anni , che non sanno dove lasciarli quando la scuola è chiusa, che odiano gli insegnanti perché “non vogliono venire incontro alle loro esigenze”, che vedono come soluzione al problema che la Scuola e gli insegnanti “tengano” i bambini e i ragazzini durante le ore in cui devono andare a lavorare. Lo pretendono. E siccome non si fa, protestano e denigrano, quando non insultano, gli insegnanti.

Allora, ecco la mia soluzione, insieme ad alcune riflessioni.
1. Avete un bambino. Magari due o tre. Benissimo! Quando li avete avuti lavoravate già tutti e due? Pensavate di lavorare? Lavorava uno solo ma la vita è diventata più cara e avete dovuto lavorare tutti e due?
Vi siete chiesti, prima di averli messi al mondo, come avreste fatto, chi avrebbe tenuto il bambino (o i bambini) quando eravate al lavoro? No? Avete pensato “Intanto lo mettiamo al mondo e poi qualcosa succederà, qualcuno provvederà!”? Cioè: credete nella Provvidenza? Credete nello Stato, anche se sappiamo tutti benissimo che le politiche di aiuto alla famiglia in Italia sono misere o assenti?
La domanda per voi è questa: Ci sono dei colpevoli per questo vostro disagio? Chi deve risolvervi questo problema? Siete proprio sicuri che siano gli insegnanti? Gli insegnanti devono cambiare lavoro e trasformarsi in babysitter per tenervi i bambini? O avete stabilito che il lavoro dell’insegnante, stringi stringi, consiste nel “tenere” i bambini e i ragazzi? Pensate che quando affidate i bambini piccolissimi al nido ve li stiano soltanto “tenendo”? Non devono saper fare altro che “tenerli”, guardare che non si facciano male, che il pannolone sia pulito?
E quelli della scuola d’infanzia? Ve li stanno semplicemente “tenendo”? Non è che stanno insegnando ai vostri figli a stare in comunità? A esprimersi, a muoversi, a giocare rispettando gli altri, a cantare, a ballare, a disegnare?
E alla scuola primaria? Gli insegnanti che cosa fanno? Li “tengono” lì, così, a fare quello che i vostri bambini magari fanno a casa? A giocare da soli? a picchiarsi? a saltare sui letti? a giocare con il cellulare, a guardare i cartoni? Non è che invece gli insegnanti sono in classe per insegnare ai bambini quello che, se stanno così tante ore a scuola, voi non potete insegnare loro a casa (lo so, non è colpa vostra se dovete lavorare) come per esempio a stare composti quando sono seduti, a non urlare nell’orecchio dei compagni, a non sputare, a non picchiare, a non buttarsi per terra quando vogliono qualcosa, a salutare, a tacere e a parlare quando è il momento, a ringraziare, a chiedere, a dare, ecc. E anche a scrivere a leggere, a capire, a colorare, a disegnare, a memorizzare, a risolvere problemi, a conoscere la storia, gli animali, ecc.?
E alla scuola media? Gli insegnanti che cosa fanno, dopo che li avete scaricati al mattino per correre al lavoro (lo so, non è colpa vostra se dovete lavorare)? Li “tengono” lì perché voi siete al lavoro? Non insegnano nulla?
Ma fatemi capire, voi genitori che volete che chiedete che la Scuola non faccia vacanze: pensate che la funzione della Scuola sia quella di “tenervi i bambini”?
Perché è questo che mostrate di pensare: il lavoro dell’insegnante non vale nulla, inizia quando entra in classe e finisce quando esce, perché, in fondo, è lì per tenere i vostri figli. O no?
Vi rendete conto di quello che state accettando e chiedendo? Di quello che da decenni, state accettando e chiedendo
sempre di più? Chiedete che i vostri bambini stiano a scuola il maggior numero di ore possibile. Voi li tenete quando siete liberi. Di sera. Di domenica e forse di sabato. Durante le ferie. E siccome non li vedete (provate a fare il conto: li vediamo più noi, i vostri figli), quando siete a casa spesso non li sopportate se urlano o se vogliono parlare o stare con voi, perché siete stanchi (lo so non è colpa vostra se dovete lavorare), e anche voi (che lavorate e non è colpa vostra se siete stanchi, lo so) avete bisogno di un po’ di pace, e perciò li portate al bar, in pizzeria, al fast food, al centro commerciale, e li piazzate davanti al cellulare, davanti alle patatine, alle noccioline, alle cocacole. E in poche ore buttate all’aria tutto quello che maestri e professori hanno cercato di insegnare durante la giornata.
I bambini e i ragazzi hanno bisogno di stare molto più tempo con voi, di sentirsi amati, accettati, desiderati. Hanno bisogno di avere delle direttive di vita da voi, che siete i genitori. Invece dovete lavorare. E invece di pretendere che lo Stato (e non gli insegnanti) vi aiutino, facendovi lavorare meno ore se avete dei bambini piccoli, fornendo luoghi di incontro (gratis) dove i vostri figli possano esprimersi, giocare, chiacchierare, fare dello sport, ve la prendete con gli insegnanti che non “li tengono” loro, nel chiuso delle scuole. Dovreste prendervela con i governi, invece (tutti, di tutti i partiti), che non fanno nulla per la famiglia, che fingono “aiuti” che sono solo elemosine. Dovreste pretendere che lo Stato vi faccia lavorare meno ore (senza decurtazioni), e che faccia stare a scuola i vostri figli meno ore. Invece no. Avete voluto, e ottenuto, che stessero molte (troppe!) ore a scuola e adesso chiedete che ci stiano ancora più ore, anche d’estate. Chiedetevi: chi li sta educando? Voi? Sì, lo so, dovete lavorare tutti e due e non è colpa vostra. Allora di chi è la colpa? Degli insegnanti? Dei bambini che sono nati e pretendono di stare con voi? Di chi?
Perché non provate a smettere di prendervela con gli insegnanti e non cominciate a prendervela prima con voi stessi, che avete tollerato questo modo di vivere che vi costringe a lavorare tutto il giorno tutti e due, che vi spinge a spendere sempre di più anche per cose perfettamente inutili, che insegna ai vostri figli a mangiare più che possono, a spendere in stupidaggini, a desiderare cellulari e aperitivi.
Che vi tiene in pugno, perché non siete liberi neanche di votare, perché siete (siamo) manipolati continuamente.
Perché non ve la prendere con i politici (presenti e passati, sia chiaro) e lasciate in pace gli insegnanti e soprattutto i bambini?
Lasciate insegnare gli insegnanti, giocare e imparare i bambini e studiare i ragazzi.
Non è colpa vostra, certo. Ma nemmeno nostra!
La Scuola non è un parcheggio e gli insegnanti non sono babysitter.




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