Cattivi esempi: ecco quello che imparano dagli adulti i nostri figli (e i nostri alunni).

Idee e riflessioni
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Colorare per rilassarsi è un’attività che mi piace (anche se mi manca il tempo di farlo, ho comperato libri e matite colorate).
Non sono assolutamente una persona che si scandalizza per una parolaccia, anche se a scuola non ho mai permesso né usato il turpiloquio, perché considero la Scuola un luogo in cui deve regnare il rispetto in tutte le sue forme, e perciò le parolacce sono del tutto inopportune.
Credo comunque che le parolacce siano poco significative in tutti i sensi.
Ogni genitore dovrebbe insegnare ai figli che le parolacce non si usano, specialmente in una situazione che non sia di estrema confidenza (e -anche in quel caso – solo con persone che le accettano come “parlare colorito”).
Le parolacce sono inequivocabilmente e sempre scelte linguistiche volgari, e spesso possono essere anche aggressive, offensive e violente.
Detto questo, riflettiamo su questi titoli, pubblicati, messi in vetrina o sui tavoli delle librerie. E osserviamo anche che alcuni (definiti ipocritamente “per adulti”), hanno una scelta di soggetti che nonvenitemiadirechesonoperadulti, via!
Ma che razza di società è questa in cui degli editori pubblicano libri come questi? E preciso che – lo dico per chi non lo sapesse – gli editori pubblicano esclusivamente quello che sanno di poter vendere, e quindi non è principalmente a loro che va la mia disapprovazione. In realtà, oggi più che mai, se ci sono in commercio tanti libri spazzatura, se in televisione ci sono tanti programmi spazzatura è perché questo è il gusto del pubblico. Il pubblico è prima di tutto composto dagli adulti, anche se libri e programmi sono indirizzati a bambini e ragazzi.

Quindi, ecco quello che noi adulti facciamo vedere ai nostri figli e ai nostri alunni. Ecco i “cattivi esempi” di cui è piena la società.
Se chi scegli di pubblicare certi libri, o di trasmettere certi programmi, evidentemente c’è chi li compera, chi li guarda e chi li apprezza.
Se ci sono genitori che portano a casa questi libri, qualcosa vorrà dire? Sicuri che siano “libri divertenti”? Sicuri che non ci saranno conseguenze? Pensate che i problemi siano ben altri, che queste siano sciocchezze che non meritano un articolo?
Continuiamo a chiamare i bambini e i ragazzi maleducati? Io direi che sono educati male.

Ecco perché ho scritto “Maleducati o educati male? Cliccate per l’anteprima Amazon.







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