Cari amici, ce la faremo. La vita ci insegna che anche le cose più brutte passano. Nella vita di ciascuno e nella popolazione intera.
Stiamo assistendo a fatti drammatici, a comportamenti stupidi e incoscienti, ma anche a molti cambiamenti meravigliosi: gente che si aiuta, padri che riscoprono la chitarra e cantano con i figli, mamme che ballano e disegnano con i bambini, fratelli che imparano ad andare d’accordo, riflessioni sulle cose davvero più importanti della vita, video che ci fanno ridere per esorcizzare la paura.
Abbiamo imparato a capire quanto sono importanti i medici e tutto il personale sanitario. Quanto le nostre vite possono dipendere dalle persone che hanno studiato, per curare i malati, per scoprire i vaccini, per costruire tutto ciò che in questi giorni ci sta salvando la vita. Abbiamo cominciato a dare il giusto peso alle cose e alle persone, a distinguere i politici che si danno da fare da quelli che pensano solo alla polemica con scopi politici. E quanto siano importanti le scuole, gli insegnanti, il prezioso rapporto diretto dei bambini e dei ragazzi con gli insegnanti. Perché gli insegnanti hanno bisogno di guardare negli occhi i loro alunni, e gli alunni, grandi e piccoli, hanno bisogno della presenza fisica degli insegnanti.
Abbiamo imparato quanto sono preziose le persone che amiamo, che oggi non possiamo né incontrare né abbracciare. I bambini e i ragazzi stanno imparando a gestire una cosa finora sconosciuta: la noia. Tutti stiamo imparando a riscoprire la vita.
Ce la faremo. Ma stiamo a casa. Assolutamente. Senza strappi. Senza “faccio un salto da mia mamma e torno subito”, senza “Ma chi vuoi che mi veda?”, senza “Ma tanto è tutto destino”. Ogni nostra imprudenza può causare la morte di qualcuno.
Vi dedico dei canti gregoriani. Cliccate sull’immagine, se vi fa piacere ascoltare.
A me danno un grande senso di pace. Quella che mi serve. Che serve a tutti. Perché siamo in guerra, cari amici, una guerra strana, con un nemico che ci fa del male senza volerlo, come possono fare il terremoto, lo tsunami, il mare, la montagna, l’uragano. Ci sono persone che stanno lavorando fino allo stremo delle forze per trovare le cure, per rendere inoffensivo il nemico invisibile che chiamiamo “coronavirus”.
In bocca al lupo a voi tutti. Facciamoci forza!
Gli italiani a volte andrebbero presi a schiaffi – diciamocelo- ma – come si dice per i bambini – quando vogliono sono straordinari.
“Anche questa notte passerà”, come scrisse Ungaretti.