Sono contro tutte le guerre.

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Non c’è nulla che possa convincermi della necessità della guerra. La guerra è una cosa stupida. È una scazzottata all’ennesima potenza, è violenza, è distruzione. Come la si può considerare necessaria, giustificata?

Ci fischiano sulla testa i missili, gli aerei, le bombe, le minacce. Finché era lontana potevamo mettere la testa sotto la sabbia. Ma ora quello che sembrava impossibile è diventato realtà: la guerra è sul marciapiede di fronte. Impossibile ignorarla.

Che cosa fare? Guardare impotenti? Mandare aiuti umanitari, certo. Mandare armi? Leggo che molti dicono che così si contribuisce alla guerra. Lasciare che i più deboli vengano uccisi, fatti a pezzi e le loro case rase al suolo perché non possiamo sporcarci le mani mandando anche armi, allora? Non lo so.  Mandare caramelle? Frasi affettuose? Che cosa? 

Questo momento storico è pieno di pazzi al potere. E ci sono politici italiani che ammirano quei pazzi. E questo è male, malissimo, e fa paura. 

Ci sono molte parti del mondo dove la gente si scanna o muore di fame sotto dittatori o terroristi, e i Paesi potenti non li guardano nemmeno. Poi, improvvisamente, scoppia una ribellione in un certo Paese e gli Stati potenti partono all’attacco. Quali colpevoli giochi ci sono sotto?

Personalmente non mi va bene nessuna guerra che comporti spargimenti di sangue o di radiazioni o di quello che volete. Non voglio più guerre. “Se uno attacca come si fa?”. “A volte è necessario” , dicono. Bisogna pensarci prima, dico io. Qualcuno dei tanti cervelloni pagati  per risolvere i problemi deve trovare un sistema che non comporti morte e distruzione. Non mi interessa sapere come. Non voglio neanche ascoltare chi mi spiega i perché e i per come. Non voglio sapere niente. Non voglio la guerra. Voglio che si decida di prevenire tutte le guerre.

La guerra è la negazione della razionalità. Oppure è la prova della ferinità dell’essere umano. I politici e i militari vedono nella guerra un modo, drastico, certo, ma necessario, di risolvere i problemi.

Io vedo la guerra per quello che è: un modo barbaro per strappare qualcosa a qualcuno. In guerra non muoiono solo soldati; muoiono soldati ragazzi, soldati figli, soldati padri, soldati amici. E tanti civili: bambini, donne nel fiore degli anni e vecchi. Vengono uccisi, muoiono fatti a pezzi o mandati a casa senza qualche pezzo, quando sopravvivono. Assurdo. Inaccettabile. La guerra non è un gioco di abilità che si svolge davanti a carte geografiche, a computer e a strumenti attraverso i quali si manovrano milioni di soldatini che, se i generali non hanno fatto bene i calcoli, cadono. In guerra chi cade non si rialza più, e non può più giocare la partita successiva, come succede invece nei videogiochi.

E non si muore come nei cartoni animati, semplicemente chiudendo gli occhi. Si muore fra le macerie, sotto terra, senza gambe o senza braccia, rimanendo magari sotto la pioggia, al freddo, senza potersi alzare. Invocando aiuto o chiamando la mamma. E i morti lasciano altre persone a soffrire.

Non voglio più guerre. Mi rifiuto di capire i perché di questa. Non voglio sapere nulla.

Sono contro la guerra. Decisamente.

Genitori e insegnanti, bisogna assolutamente dedicare molto tempo a insegnare ai ragazzi che ogni guerra è frutto di una mentalità: la violenza, l’arroganza, la prevaricazione, il sopruso, la prepotenza partono da casa, si espandono e arrivano al mondo intero.

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