Giornalisti, non chiamateli “hater”! Chiamateli “poveri idioti”.

Idee e riflessioni
Share

I giornalisti chiamano “hater” quelli che  trovano la loro ragion d’essere nel fatto che nel tempo libero – ben nascosti dietro una tastiera- esprimono odio, che a sua volta esprime invidia, che a sua volta esprime rancore, che a sua volta esprime povertà di idee, che a sua volta esprime stupidità, che a sua volta esprime ignoranza. Ma – vorrei precisarlo – quando parlo di “ignoranza” non intendo mancanza di cultura, perché conosco persone che non hanno studiato che sono decisamente più intelligenti di altri fior di laureati che conosco.

È assurdo chiamare “hater” quelle povere persone frustrate, verdi di invidia, patetiche, che nel chiuso della loro stanzette, con la bava alla bocca, godono nell’augurare morte, stupri, violenza, o si eccitano e ridono come scimmie ammaestrate guardando il fantoccio di Laura Boldrini che brucia. Nella vita quotidiana probabilmente hanno un capo che è padrone della loro vita, che dà loro del “coglione” se non gli portano subito il caffè, che non sono rispettati da nessuno. E si sfogano a casa, davanti al pc, immaginando una vita che non è la loro, in cui possano sentirsi più importanti. Allora prendono di mira quelli che vengono rispettati – specialmente se sono donne –  e si mettono a odiarli con tutte le loro povere forze, per sentirsi più “maschi” o più “femmine”, più importanti, più degni di rispetto. Credono di essere degni di rispetto perché osano dare del “tu” alla presidente della Camera Boldrini, o a qualunque altra persona intelligente e colta, esageratamente più intelligente e colta di loro. Come se ci volesse un qualche coraggio a scrivere delle stupidaggini prive di senso logico, frutto di ignoranza profonda e di piccineria mentale.  E non riescono neanche a capire che le loro non sono idee politiche, ma affermazioni isteriche, stupide e violente, che meriterebbero denunce e condanne.

Laura Boldrini non viene attaccata e odiata per le sue idee politiche (che i “poveri idioti” non capiscono neanche), ma perché è troppo intelligente, troppo di sesso femminile, troppo presidente della Camera e oltretutto troppo “Presidenta”. Che pretenda a gran voce di essere chiamata “La Presidente” (e non “la Presidenta”, come dicono)  è un vero affronto per questi poveracci. E sono sicura che se si trovassero in presenza di Laura Boldrini arrossirebbero, balbetterebbero o ammutolirebbero anche soltanto se lei li guardasse. Perché in realtà, quelle povere patetiche persone non sono “hater”:  sono solo “poveri idioti”. E più insultano e più offendono, e più mi danno ragione. 

Cari giornalisti, non usate più un termine inglese per quei poveri frustrati. Prima di tutto molti non conoscono l’inglese e quindi li mettete in difficoltà. E poi, chissà come si credono importanti ad essere chiamati “hater”. Forse chiamandoli “poveri idioti” si sentirebbero meno coraggiosi e avrebbero meno voglia di continuare.

Magari può servire anche leggere questo articolo.

 

Dedico questo articolo @Laura Boldrini perché #iostoconlaura e lo voglio dire quanto mi pare. E più mi insultano e più mi danno ragione.

Condividi: