L’8 marzo è la “Festa della donna”. Ma “Festa” in che senso?

Idee e riflessioni
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L’8 marzo è la “Festa della donna”.
Per essere precisi, sarebbe la “Giornata internazionale della donna”, ma la chiamiamo “Festa”.
Ma “Festa” in che senso? Festa per chi? Perché? Che cosa c’è da festeggiare? Guardatevi intorno! Non è cambiato nulla!
Ecco il punto. In giorno come questo, poi, in cui le pagine dei quotidiani riportano (ancora) notizie di femminicidi, come minimo bisognerebbe mettere alla finestra delle bandiere a mezz’asta. Altro che festeggiare!
Propongo di cominciare a chiamarla “Giornata della ribellione delle donne”. Per ricordare a tutte e a tutti (sì, anche agli uomini) che dobbiamo ribellarci.
Ribellarci alle paghe e agli stipendi inferiori a quelli degli uomini, ai palpeggiamenti dei datori di lavoro, alle avance pesanti e sfrontate, a “alle donne piace”, a “se si veste così è colpa sua se poi gli uomini le saltano addosso”. Agli schiaffi, ai pugni, alle aggressioni degli uomini che considerano la donna “di loro proprietà”. Ribellarci al “rosa è il colore delle femminucce”, “non te lo compero perché questo è un gioco da maschio”, all’idea assurda che “il ruolo naturale della donna sia volto alla promozione e al sostegno della vita e della famiglia”. Ribellarci a Pillon, che vuole farci tornare agli anni Cinquanta e se non ci ribelliamo può riuscirci.
Allora, facciamo qualcosa di bello oggi:
NON ANDIAMO NEI LOCALI A VEDERE UOMINI CHE FANNO LO STRIPTEASE (SIAMO PATETICHE).
NON ACCETTIAMO REGALI O MAZZI DI FIORI.
LASCIAMO LE MIMOSE SUGLI ALBERI.
NON MANDIAMO NEMMENO FOTO DI MIMOSE: PIANO PIANO I FIORAI SMETTERANNO DI VENDERLE.
NON SCRIVIAMO “AUGURI PER LA FESTA DELLA DONNA” E SOPRATTUTTO NON RISPONDIAMO AGLI UOMINI CHE CE LI FANNO.
NON ANDIAMO FUORI A CENA CON LE AMICHE. RIBELLIAMOCI A OGNI FORMA DI SESSSISMO.
ISCRIVIAMOCI A UN CORSO DI AUTODIFESA.
SOPRATTUTTO ISCRIVIAMO LE NOSTRE FIGLIE A UN CORSO DI AUTODIFESA.
SMETTIAMO DI COMPERARE ALLE BAMBINE VESTITI ROSA, O PSEUDOSEXY.
SMETTIAMO DI COMPERARE COSE “DA BAMBINE”.
SMETTIAMO DI TRUCCARE LA BAMBINE FIN DA PICCOLE.
RIBELLIAMOCI A OGNI FORMA DI VIOLENZA. SE NON NE ABBIAMO LA FORZA FACCIAMOCI AIUTARE DA UNA PSICOLOGA.
DENUNCIAMO GLI UOMINI CHE CI FANNO DEL MALE. NON CI MERITIAMO DI ESSERE MALTRATTATE. PER NESSUN MOTIVO. E SE CI MALTRATTANO O CI PICCHIANO NON CI AMANO.
DECIDIAMO DI ESSERE LIBERE. SIAMO PARI AGLI UOMINI. NON SIAMO MIGLIORI DI LORO. NON SIAMO PEGGIORI.

BUONA RIBELLIONE, DONNE!

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