Le vacanze sono vacanze: non date compiti a Natale

Consigli Idee e riflessioni
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Cari colleghi, quest’anno fate una prova: non date neanche un compito per le vacanze di Natale. In nessun ordine di scuola.

Provate, se non lo fate già. 

Ai bambini delle elementari, non li nominate neanche, questi compiti. Ma scrivete ai genitori:

“Per favore, lasciate che i bambini giochino e leggano liberamente durante le vacanze. Non ho assegnato compiti perché è meglio che si riposino, quindi vi prego di evitare di assegnare voi i compiti che io non ho dato. Grazie della collaborazione. Buone vacanze.”.

Alle medie consegnate ai ragazzi un testo come questo, chiedendo ai genitori di firmarlo:

“Non ci sono compiti speciali per le vacanze. Vi assegno solo quello che vi assegnerei per la settimana successiva. Ma vi suggerisco di usare il tempo libero per mettervi a posto con i compiti che avete tralasciato, per ripassare quello che avete studiato poco (o per nulla), e per leggere. Non vi do compiti proprio perché abbiate tempo di fare questo. Faccio un esperimento e se funziona mi regolerò così anche per le vacanze estive.
Naturalmente, se avete sempre studiato e avete tutto a posto, riposatevi e leggete.

Se vi capita di annoiarvi, andate in libreria e cercate un libro divertente. Può essere un romanzo, ma può essere anche un libro con cui potete imparare a dipingere, o a giocare a scacchi, o ad addestrare il vostro cane, per esempio; oppure un bel libro illustrato sui dinosauri,  sugli esperimenti scientifici, sul calcio o sui gatti, ecc. Comperate proprio il libro che vi piace, e dedicatevi a leggere.
Oppure leggete qualche pagina dell’antologia, così poi mi consigliate voi quelli più belli.  Se fate questo io sarò molto contenta perché un bravo studente fa così.
Dovete decidere voi come impiegare il tempo libero, non i vostri genitori. Ormai siete grandi e la responsabilità è vostra. Al rientro dalle vacanze mi racconterete che cosa avete fatto. Ho fiducia in voi.  Buone vacanza, anche alla vostra famiglia.”

Preparate un foglio così anche per i vostri studenti delle superiori. Non posso fare esempi più precisi, perché il contenuto dipende dal tipo di scuola. Ma direi che potrebbe essere qualcosa  così:

“Non ci sono compiti speciali per le vacanze. Vi assegno quello che vi assegnerei per la settimana successiva.
Vi do solo dei consigli:  suggerisco di usare il tempo libero per mettervi a posto con i compiti che avete tralasciato, per ripassare quello che avete studiato poco (o per nulla), e per leggere. Leggete, o rileggete libri che vi piacciono. 
Se vi capita di annoiarvi, andate in libreria e cercate un libro divertente. Può essere un romanzo, ma può essere anche un manuale  su come conquistare una memoria prodigiosa, o diventare più creativi, o un corso per imparare a suonare la chitarra, o un libro che insegna a preparare dolci; oppure leggete già i romanzi o i saggi  che sapete che potranno esservi  utili per lo studio; oppure leggete libri su argomenti che vi interessano o semplicemente che vi incuriosiscono.
Dovete decidere voi come impiegare il tempo libero, ragazzi,  non io.  Ormai siete grandi e la responsabilità è vostra. Al rientro dalle vacanze, se sarete riposati e se avrete usato bene il tempo in più che avete avuto vi accorgerete che i vostri risultati scolastici saranno migliori. Non vi do compiti proprio perché abbiate tempo di fare quello che vi suggerisco. Ma siete liberi anche di non fare nulla di tutto questo. Liberi di non aprire neanche un libro, né per leggere piacevolmente né per ripassare. Ma naturalmente, se al rientro non avrete saputo approfittare del tempo che avevate, dovrete accettare di subire le conseguenze, se le verifiche della vostra preparazione risulteranno insufficienti. Ma sono sicura che non accadrà. Buone vacanze!”

E vorrei rivolgere un appello agli insegnanti che decidessero di assegnare compiti per le vacanze:  tenete conto dei compiti che danno i vostri colleghi. Succede spesso che ognuno assegni i compiti come se fosse l’unico insegnante, e così facendo la mole di lavoro può diventare anche assurda. In questo caso, poi, i più studiosi e diligenti passeranno vacanze terribili, mentre chi i compiti non li fa mai continuerà tranquillamente a non farli.  È giusto?

Altre mie riflessioni su questo argomento potete trovarle su IL LIBRAIO

“Non date compiti per le vacanze di Natale”

 

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