Premessa: quelle che definisco “Lezioni” sono delle lezioni che credo che possano lasciare il segno; sono “lezioni pratiche” su come si può insegnare motivando gli alunni ad ascoltare; sono lezioni che possono essere interessanti: qualche volta sotto forma di testo e qualche altra volta sotto forma di video, di foto o di altro.
Se si vuole che i nostri alunni siano motivati a studiare, che si impegnino, bisogna che li motiviamo a “voler sapere e voler capire” e dobbiamo necessariamente partire dal più importante motore dell’interesse: la curiosità.
Chiediamoci: che cosa ci rende “curiosi”?
Siamo “curiosi” quando vogliamo sapere qualcosa che ci serve. Non potremo mai essere curiosi di sapere qualcosa di cui non vediamo l’utilità. “Utilità” può essere semplicemente anche una risata che immaginiamo che faremo quando conosceremo quella storia, o quel fatto. “Utilità” può essere voler conoscere tutto di un campo che già ci interessa, imparare qualcosa che ci può servire per fare bella figura, per sapercela cavare nelle difficoltà, per risparmiare tempo, denaro, ecc.
Si impara a insegnare veramente solo quando impariamo a capire come funziona la nostra mente. E per farlo bisogna allenarsi ad approfondire i dettagli del nostro modo di ragionare. In questo modo si può arrivare a comprendere perché un alunno non riesce a capire o a fare qualcosa, dove incontra l’inciampo che gli fa prendere la direzione sbagliata o nessuna direzione.
Il primo (e forse il più importante) “inciampo” nell’apprendimento è la mancanza di interesse.
Interessare i ragazzi, trovare il modo di far loro desiderare di imparare è il compito più difficile per un insegnante (o per un genitore che voglia trasmettere l’amore per la cultura).
Nella mia pratica didattica mi sono resa conto del fatto che sono le domande che nascono spontanee quelle che portano ad ascoltare a leggere, a studiare.
Per interessare i ragazzi bisogna che diventi per loro un’abitudine quella di porsi tutte le domande possibili su un certo argomento (personaggio storico, fatto, fenomeno, periodo, scoperta, invenzione, ecc.) . Chiedersi tutti i che cosa?, i chi?, i come?, i dove?, i quando?, i perché?.
Per approfondire, adesso c’è il libro in cui insegno il mio Metodo. E c’è anche Oetzi. Eccolo

E la presentazione su youtube. Buona giornata