Ci sono persone che giudicano la Scuola e il lavoro degli insegnanti, ma non hanno alcuna idea di quello di cui parlano. Genitori, politici e gente che guarda il tutto dal di fuori.
Questo consiglio è per loro, anche se dubito che leggeranno questo articolo.
Per chi pensa che insegnare sia un lavoro come tutti gli altri.
Per chi pensa che gli insegnanti lavorino 18 ore (politici compresi).
Per quelli che pensano che il lavoro degli insegnanti sia di tutto riposo e blaterano di farli lavorare d’estate perché hanno troppe ferie (politici compresi).
Per chi perde tempo e spreca soldi per studiare test da somministrare perché “gli studenti italiani sono poco preparati” e pensa di risolvere così la situazione (politici soprattutto).
Per chi pretende che gli insegnanti facciano questo e facciano quest’altro, e tutti vogliono aggiungere qualcosa.
Per chi dice “Ma le scuole non sono tutte come questa” e non sa che in tutte le scuole possono esserci ragazzi che sperimentano dolore e disagio. Perché il dolore e il disagio non risparmia nessuno, e non è solo una questione di povertà socio-culturale.
Per chi dice che “gli insegnanti sono responsabili bla bla bla”.
Per chi dice che “i genitori sono responsabili bla bla bla”.
Per quelli che pensano che se c’è la delinquenza la colpa è degli stranieri, e dei ragazzi che vivono nel degrado, come se avessero scelto loro o i loro genitori di vivere così, e non vanno a cercare i veri colpevoli, lontano da lì, nel tempo e nello spazio.
Per chi pensa che questi ragazzi siano irrecuperabili, che è la cosa più terribile che si possa dire, specialmente se a farlo è un insegnante.
A loro dico: se volete continuare a parlare, guardate prima questo breve video. Vi rubo qualche secondo più di 7 minuti della vostra vita.
Guardate bene questi insegnanti e la luce che brilla nei loro occhi. Inchinatevi davanti a queste persone, perché sono eroi, e meritano un grande rispetto e una grande riconoscenza. Sono eroi perché sono capaci di amare, di provare empatia, di darsi da fare nonostante le enormi difficoltà, senza perdere la speranza di salvare quei bambini e quei ragazzi dalla situazione in cui la vita li ha messi. E sappiate che in tutte le scuole gli insegnanti entrano nella vita di ragazzi come questi: nel loro dolore, nel loro disagio, nelle loro paure. E si fanno carico di quel dolore, di quel disagio e di quelle paure, cercando di fare tutto quello che possono per aiutarli a imparare a vivere onestamente. E quello che non riescono a fare è perché non possono farlo. Non possono per colpa di chi nella Scuola non crede, per colpa di chi denigra gli insegnanti, di chi non crede che valga la pena di salvare questi ragazzi, e soprattutto di chi non cerca (o non vuole trovare) i veri colpevoli. Perché i colpevoli non sono certo loro, che hanno imparato a essere violenti ricevendo violenza; e non sono colpevoli neppure quelli che hanno imparato a essere disonesti vivendo in un ambiente in cui si va continuamente fuori e dentro dalla prigione. Perché uno Stato in cui esistono ragazzi che non ci vedono bene, ma non hanno neanche i soldi per comperare un paio di occhiali non è uno Stato degno di rispetto. E i genitori e i figli che non hanno mai avuto il problema di che cosa mangiare non hanno alcun merito se non vanno a rubare, se non usano la violenza per strappare agli altri quello che desiderano. Se i figli coccolati e viziati non si comportano male è solo perché non hanno dovuto nutrirsi di rabbia e di sofferenza.
Spero che proviate vergogna, quando state per parlare degli insegnanti che non lavorano.
E se non provate nulla siete voi, gli irrecuperabili.
Venite voi nelle scuole, a farci vedere come si fa.