Ho un grosso vaso tutto pieno di piantine di violetta. Violette selvatiche. Nonostante il freddo ne sono sbocciate tantissime. Le preferisco di gran lunga alle rose e alle orchidee. Le adoro. Per il loro profumo, per il loro colore, per la loro semplicità, e soprattutto perché il loro profumo mi riporta all’istante a quando ero una bambina e insieme alle mie amiche andavo in campagna a cercare le violette da portare alla nostra maestra.
Quella della foto è una delle mie violette. Mi è dispiaciuto staccarla dalla pianta, ma spero che mi scuserà e sarà contenta di essersi sacrificata per me.
Erano altri tempi. Tempi in cui eravamo libere di andare da sole – bambine di quinta elementare- nei campi, al limitare del bosco, nelle piane fra gli ulivi. Felici.
Erano tempi in cui la maestra era “la maestra”, e i fiori da portarle non si comperavano, perché si raccoglievano e si legavano con un filo. Le mamme non controllavano e non criticavano le maestre, noi bambine eravamo libere di voler bene alla maestra perché i genitori non andavano a protestare se ci sgridavano.
Devo dire che erano bei tempi. Ed è per questo che adoro le violette.