Una società pessima può produrre una buona Scuola? / 1

Idee e riflessioni
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Una società pessima può produrre una buona Scuola, crescere ragazzi educati, empatici, e rispettosi degli altri e dell’ambiente in cui vivono? Chiedetevelo davvero. Pensateci un po’.

A me sembra che per capire come stanno andando la Scuola, l’Educazione e la società sia necessario cercare di fare il punto della situazione.

Lo dico con parole mie, perché amo esprimermi in modo diretto: la società fa proprio schifo da tutti i punti di vista. Diciamolo finalmente proprio com’è, senza mezzi termini. Gli aspetti positivi ci sono – certo –  ma dobbiamo cercarli con il lanternino, seppelliti sotto cumuli di ingiustizie.

Ma come può questa società pessima produrre una mentalità educativa corretta? E se la mentalità educativa è decisamente scorretta e ingiusta, se le scelte economiche e politiche di questa società sono tutto il contrario di quelle che servirebbero, come si può pretendere una scuola che sia inclusiva, che prepari i nostri figli al lavoro (che d’altra parte non troveranno), che riesca (nonostante tutto) a crescere degli adulti sorretti da valori veri, dei cittadini che lavorano onestamente, rispettosi della Legge?

Con quale coraggio ci si permette di dare la colpa ai bambini e ai ragazzi se “si comportano male” – per usare un termine generico?

Con quale coraggio questa società, che ci troviamo troppo spesso a dover definire – a seconda dei casi- consumistica, disonesta, corrotta, socialmente ingiusta, razzista, omofoba, misogina, violenta, egoista, edonista, egocentrica, disumanizzata, cinica, può pretendere che gli insegnanti siano (invece) persone straordinarie, capaci di compiere il miracolo di riparare ai disastri di questa società, di questa classe politica, di questo mondo economico che il nome del dio denaro calpesta continuamente e senza rimorsi i diritti e la salute della gente?

Bisogna diventare consapevoli del disastro nel quale viviamo, cercare le responsabilità.

Gli episodi di bullismo da parte di ragazzi su compagni e su insegnanti, e le aggressioni di genitori agli insegnanti sono il frutto di questa società e di questo mondo economico. Non sono responsabilità degli insegnanti.

Io dico che è arrivato il momento di ribellarci. 

Prima di tutto noi insegnanti. Non dobbiamo più tollerare nulla. 

Continua.

Consiglio anche di leggere (o rileggere)

“Insegnanti, ribellatevi! (contiene motivazioni e istruzioni).”

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