“L’uovo di Colombo”, il Metodo per capire bene, si è schiuso nelle librerie. Ve lo presento.

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Parto dalla fine: quando ho terminato di scrivere “L’uovo di Colombo”, ho pensato a quello che avrei detto se qualcuno mi avesse chiesto di spiegare che cosa avevo messo nel libro. Mi è venuto in mente all’istante: ci ho messo tutto il mio amore per la Conoscenza e per la Cultura.

Io adoro studiare, capire, imparare. Ma quando dico “adoro studiare” non intendo lo studio scolastico, che mi è piaciuto solo quando ho avuto bravi insegnanti (e ne ho avuti).

Io amo capire, conoscere cose nuove. Ed è per questo che faccio domande a tutti: che sia il tecnico dell’ascensore, il commerciante che vende al mercato settimanale, il cardiologo, la giornalista, il calzolaio, il pescivendolo, la cantante lirica, l’egittologo o il giardiniere io faccio domande a tutti, perché so che tutti mi possono insegnare qualcosa.

Amo questo libro perché dentro c’è la mia vita.

Mi piace imparare quello che non so, e mi piace insegnare quello che ho imparato in tutta una vita di domande e di risposte.
Chi avevo in mente mentre scrivevo? Tutti. Tutti quelli che vogliono capire. Ma anche tutti quelli che si ostinano a non voler capire. Questo libro è la mia dichiarazione d’amore per la Cultura, che è prima di tutto Conoscenza.

L’Uovo di Colombo è il mio metodo di insegnamento, di studio, di lavoro. L’ho voluto condividere con chi lo vorrà. Perché è così che si deve fare : si cerca, si prende, si impara, e poi lo si deve mettere a disposizione di tutti.

A che cosa serve? Serve a imparare che non si può “capire bene” senza sforzo. Niente si può fare bene senza impegnarsi, senza faticare, senza dedicarci del tempo.
Sono nemica dei metodi che promettono di imparare in quindici giorni quello che di solito si impara in una vita. So che non è possibile.
Sono nemica dei metodi che insegnano a “preparare” un esame universitario in una settimana, promettendo anche bei voti. So che non è possibile.

Credo di aver detto tutto.
Buona lettura. Spero che leggerlo vi farà piacere come a me ha fatto piacere scriverlo.

Immagine in copertina di Vallardi

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