Il 24 gennaio avevo scritto un articolo con il quale invitavo gli insegnanti a ribellarsi
Insegnanti, ribellatevi! (contiene motivazioni e istruzioni)
E tra l’altro, avevo fatto queste affermazioni:
- Ogni cambiamento comporta per i docenti una grande quantità di burocrazia e di lavoro extra, spesso perfettamente inutile.
- La prova di ciò consiste proprio nel fatto che chi ha partorito l’idea, dimostrando all’inizio molta sicurezza, si accorge che ha fatto i conti senza l’oste, o che l’idea è irrealizzabile, e il ministro di turno – con grande disinvoltura e senza alcun imbarazzo – manda una circolare con l’ordine di lasciar perdere. E tutto di lavoro inutile fatto? “Chisseneimporta, tanto sono insegnanti, si lamentano un po’ ma poi stanno zitti”.
- Solo recentemente abbiamo avuto: a scuola devono essere accompagnati! No, come non detto. Magari quelli più piccoli. No, tutti quelli minori di 14 anni. No, possono essere anche mandati da soli. Ma forse neanche tutti. Chi vuole che gli insegnanti aspettino il genitore può chiederlo. Ma forse no. Vaccini sì. Certificati assolutamente obbligatori. Sì, ni, no, sì. Gli insegnanti devono raccoglierli, controllare che ci siano tutti. Ma non ci sono mai tutti. Allora si deve telefonare a casa di quelli che non li portano. O magari no. Sì, invece! Ma no, basta una dichiarazione, e così delirando.
Oggi si parla di nuovo dei vaccini e ci si chiede se sia giusto impedire ai bambini non vaccinati di andare a scuola se non hanno il certificato di vaccinazione (come era stato deciso), e c’è chi risponde che, pensandoci bene, è sbagliato, mentre altri replicano che è giusto, altri ancora optano per un bel “bisogna vedere le varie situazioni”, ecc. E quelli che discutono non sono nonnine che parlano mentre giocano a tombola, o amici che giocano a bocce. Sono persone con grandi responsabilità, che governano e amministrano (Stato e città). Si mettono a litigare dopo aver fatto preoccupare e impazzire genitori e insegnanti? Ma non dovrebbero mettersi d’accordo prima e solo dopo prendere una decisione?
Questa storia dei vaccini (sulla quale non mi esprimo assolutamente perché non sono un’esperta), ha creato problemi, discussioni, litigi e perdite di tempo a non finire. Sono dell’opinione che se servono si fanno fare, e se non sono essenziali si lascia la libertà di scegliere.
Accade sempre più spesso: partono con un’idea, mettono tutti in agitazione, aggiungono problemi a problemi, senza farsi tanti scrupoli. Poi si accorgono di non riuscire a mettere in pratica quello che avevano affrettatamente pensato, e annullano tutto, senza né scusarsi né ammettere di aver sbagliato o di non riuscirci.
Io lo trovo sinceramente pazzesco.
E in questo caso, non solo gli insegnanti, ma anche i genitori dovrebbero ribellarsi. Insieme.