Cari lettori e cari amici, come ogni anno, e come tutti, oggi è il giorno in cui ci si augura “Buon Anno!”.
L’ho fatto tutti gli anni e potete leggere anche quello che ho scritto nel mio primo blog.
Quest’anno, però, tutto quello che mi viene in mente mi sembra assurdo e tristemente inutile. Possiamo farci qualche augurio molto privato: “Ti auguro tanta salute!”, “Ti auguro di conoscere l’uomo della tua vita!”, cose così. Ma gli auguri come “Ti auguro di trovare lavoro!”, “Ti auguro che quest’anno il tuo negozio vada a gonfie vele”, suonano falsi.
L’italia è ormai un Paese alla deriva, di cui sempre più spesso siamo costretti a vergognarci.
Lo ha detto Dante:
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!”
Lo ripeto io: siamo in balia della tempesta, senza nessuno al comando (o – peggio- con qualcuno che muove le acque e crea la tempesta). L’Italia è un bordello, un luogo di corruzione, di malaffare, di ingiustizie che continuiamo a subire impotenti.
Sono anni che speriamo e ci auguriamo che cambi qualcosa e non cambia nulla. Quando non peggiora. I disonesti aumentano e la fanno franca. Gli evasori fiscali se la ridono. Gli incapaci prosperano. I violenti diventano più violenti e i poveri più poveri. “Le donne devono essere rispettate” è solo una frase fatta. Ci fanno lavorare sempre più vecchi. Costringono i nostri figli a stipendi da fame o ad andare a cercare lavoro all’estero. La maleducazione, la stupidità, l’ignoranza dilagano a tutti i livelli. La Scuola è sempre più tartassata, e gli insegnanti sempre più presi in giro, anche dal** ministr* dell’Istruzione. Il consumismo è alle stelle. La schiavitù è riapparsa sotto altri nomi. Il fascismo sta tornando di gran moda. L’insulto è all’ordine del giorno e resta impunito quando non ammirato. La menzogna è diventata la normalità e l’informazione consiste spesso nelle fake news. Anche la gioia per un cambiamento importante come il Biotestamento , che avrebbe potuto farci dire “Beh, almeno questo il 2017 lo ha portato” è stata subito rovinata dal** ministr* Lorenzin che ha rassicurato i cattolici contrari che “Garantirà il diritto all’obiezione di coscienza”, come se il rispetto delle leggi fosse soggetto alle idee dei singoli. C’è di che far cadere migliaia di braccia.
Devo dire che sono disgustata. Ed è con questo sentimento di profondo sconforto che mi sento di augurare a tutti – me compresa- soltanto una cosa: che il 2018 sia migliore del 2017. Credo che basterebbe già.
Ma vi devo dire – cari lettori e cari amici- che sono molto molto scettica.
Mi dispiace di non essere più positiva.
Ma, ecco! Ho trovato un augurio: auguro a tutti noi di trovare la forza di ribellarci a tutto quello che non va e di mantenere la capacità di sperare e di sognare. Io ce l’ho, e faccio di tutto per trasmetterla agli altri. Buon anno!